TEST DI GRAVIDANZA E TESTE DI …

La domenica è il giorno più noioso della settimana. Quando vivevo con i miei a Milano, era un supplizio: loro si svegliano prestissimo, fanno colazione prestissimo, parlano a voce alta prestissimo, escono prestissimo e rientrano quando per me è ancora prestissimo. Mia madre e il rumore della centrifuga per le verdure. Mio padre e quel cazzo di Sky tg 24. Odore di caffè e di torta di mele. Giornali sfogliati e notizie commentate a voce alta mentre io, povera studentessa universitaria, desideravo solo dormire almeno fino alle 10.30.

Oggi è domenica e mi sono svegliata gonfia come un otre, con un ‘incazzatura non ben definita e con meravigliosi brufoli sul mento. Se non fossi certa di non essere stata messa incinta dallo spirito santo, correrei a comprarmi un test di gravidanza. Di quelli moderni, che adesso ti esce “INCINTA” o “NON INCINTA”. Ricordo che ai tempi del liceo ho fatto un test di gravidanza. Una studentessa di quinta liceo che si chiude nel bagno della sua compagna di banco e pensa: “Oh mio dio giuro non lo faccio mai più se mi fai la grazia”.

Ero fidanzata con uno della Quinta D e mi ricordo che avevo fatto un pasticcio con la pillola. Ne avevo dimenticata una e dal momento in cui me ne sono accorta, ero fermamente convinta di essere incinta.  Mi suggestionavo da sola, avevo la nausea la mattina e le tette gonfie. Ricordo di quel pomeriggio a casa della mia compagna di banco. Io leggevo le istruzioni e lei girava una canna per tranquillizzarmi, Insomma, faccio pipì su questo bastoncino e lo appoggio dove vengono appoggiati tutti i test di gravidanza: sulla lavatrice.

Dopo tre minuti, guardiamo. Non c’è nessuna linea. Nemmeno quella che segnala che non sono incinta, Interpello la mia amica e lei accende la canna e mi rilegge bene le istruzioni. “Una linea non sei incinta, due linee sei incinta.”

Sì, ma qui non ce ne sono, di linee. Zero. Lei inizia a dirmi che sarà un parto gemellare e ride. Andiamo in farmacia a comprare un altro test. Però in un’altra farmacia, mica possiamo passare per due zoccole che non fanno altro che far test di gravidanza!

Torniamo in casa. Rileggo le istruzioni.

Una linea non sono incinta, due linee sono incinta.

Intanto mi sono bevuta un litro d’acqua per poter di nuovo fare la pipì, ma non mi viene lo stesso. La mia amica mi fa “Pshhhhhh pshhhhhh!” e finalmente faccio la pipì sul bastoncino rivelatore. Lo appoggiamo sulla lavatrice dove c’è ancora l’altro, privo di segni di eventuali gravidanze.

Tre minuti. Guardiamo e…NIENTE.

Nessuna lineetta.

Mi sento sempre più incinta, mi sta venendo la nausea, sto sudando e non mi spiego perché due test di gravidanza non mi dicano assolutamente nulla.  Panico. Inizio a chiamare il futuro padre che al telefono non spiccica una parola se non “Dai…prova a rifarlo”.  Inizio ad immaginare come potrò dirlo ai miei perché di abortire non se ne parla proprio. Poi mi immagino col pancione a fare l’esame di maturità e mi viene da vomitare. Io e la Chiara facciamo tutte le ipotesi possibili sul perché il test non funzioni.

“Sei sterile!”

“Parto gemellare!”

“Test fallati!”

“Hai una malattia nella pipì!”

Lo prendo in mano, lo avvicino agli occhi per osservarlo meglio. Lo sto per posare sulla lavatrice quando Chiara inizia a ridere. Mi indica e ride. Si spancia. Sento che dice “Che co -glio -na -ahahah!”

Insomma, ho appoggiato tutti e due i bastoncini del test sulla lavatrice girandoli al contrario.

Li guardavo così, al contrario e non mi è mai venuto in mente di girarli. E neanche alla Chiara che  era concentrata sulla canna.

Una lineetta. Su entrambi, Niente gravidanza adolescenziale.

Solo i soldi della paghetta dei miei buttati nel cesso.

TEST DI GRAVIDANZA E TESTE DI …